A 23 anni dalla presunta morte della pornostarFinalmente: Moana Pozzi è viva? 

A 23 anni dalla presunta morte della pornostarFinalmente: Moana Pozzi è viva? 

Brunetto Fantauzzi, autore di alcuni libri sulla diva, è nauseato dalle tante, presunte rivelazioni recenti sulla sorte della Pornostar: “Verità a orologeria :dopo anni tutti cambiano versione sulla sua sorte, ma nessuno dice dove sia. Quali verità nascondono 

queste manovre devianti e depistanti?” 

Roma novembre 2017

 Strana storia quella di Moana Pozzi. Ritenuta deceduta ventuno anni fa da parenti ed amici e invece io l’ho sempre considerata “viva” e la scomparsa solo una messinscena!

Vengo ora a conoscenza che: gli investigatori di una recente rubrica televisiva e vari personaggi si affannino a dire il contrario di quello detto il giorno prima. Anche noti personaggi dello spettaolo, giornalisti e opinionisti attraverso un noto talk show domenicale si sono occupati della scomparsa di Moana Pozzi e dalle testimonianze raccolte risulterebbe che la pornostar, amante di potenti uomini d’affari e politici influenti, avesse il compito di raccogliere informazioni riservate per conto dei servizi segreti ed anche sulla data della sua morte permangono dubbi. 

Pare che Moana Pozzi non sia morta il 15 settembre 1994 ma qualche tempo dopo. 

Dopo anni di polemiche in cui hanno sempre smentito le mie tesi e le documentazioni fornite nei miei libri, mai tante falsità sono state dette. I personaggi intervistati hanno sempre affermato che la mia amica Moana sia effettivamente morta e mi hanno lanciato spesso l’accusa di falso, mi hanno denunciato e fatto incriminare.  

I giudici mi hanno prosciolto per aver esercitato il diritto del dubbio, prerogativa di ogni giornalista scrittore.  

Oggi, invece, questi signori vengono a propinarci delle verità assolute (da loro stessi sempre negate) e che sono scopiazzate dai miei libri. 

Dopo i miei dubbi oggi affermano (senza per altro citarmi) le stesse cose che io dico da anni, ma in modo ancor più distorto. E quindi c’è da porsi qualche domanda, su quali manovre nascondono queste affermazioni postume e che non inquadrano una verità completa che spesso è stata mistificante e deviante ed altresì quali scenari presuppone? Tutto questo nel momento in cui si sta arrivando la verità su tanti segreti italiani (Moana stessa, Emanuela Orlandi, Mirella Gregori, Ali Agca, delitti vaticani, i vatileaks, e le dimissioni del Papa Ratzinger, ecc.).

Sarebbe importante, alla luce di queste nuove dichiarazioni (confrontate e verificate) ricostruire il percorso e cercare di far luce sui dubbi di una fine tanto chiacchierata e i tanti lati misteriosi, necessitando la chiarificazione effettiva di episodi oscuri sulla storia italiana di fine secolo, essendo stata Moana stessa coinvolta nella storia politica, cronache di costume, malavitosi e servizi segreti”, spionaggio internazionale. 

 Comunque le esplosive dichiarazioni degli intervistati non hanno chiarito nulla , anzi hanno contribuito a intorbidire le acque. Eva Henger ci ha messo quasi venti anni e mezzo per dirci che Moana non era morta in quel momento e nelle circostanze dichiarate, cose dette da noi da sempre, e non ha detto dove è stata tutto questo tempo. La segretaria di Schicchi conferma che Simone, il presunto figlio di Moana, poteva essere figlio di Baby Pozzi ( la sorella) ma non chiarisce chi era il padre e se è vero che il ragazzo era il frutto in rapporto incestuoso. Un sedicente agente segreto ( che noi abbiamo scoperto essere un insegnante di educazione fisica che vive in uno scantinato nei pressi di Porta Pia) ha rivelato che Moana sapeva del rapimento di Aldo Moro. Infine il giornalista che “sa tutto ed è addentro nei segreti di Moana” rivela di sana pianta quanto aveva pubblicato su un settimanale con le mie dichiarazioni.
Ma quali verità nascondono queste rivelazioni ? 
Non è che vogliono far passare in secondo piano le rivelazioni fatte a suo tempo da Moana e che coinvolgevano il Vaticano con i suoi scandali sulla pedofilia, sullo Ior, sugli omicidi di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi, confermate anche dall’insigne esorcista Padre Amorth che con le sue rivelazioni avvaloravano le tesi nella vicenda di Moana Pozzi di Sesso, delitti e misteri in Vaticano e nel libro di Sabrina Minardo nel suo libro sulla Banda della Magliana.
 D’altronde la storia di Moana è un lungo giallo tra amori e misteri, depistaggi e devianze devastanti contro qualsiasi logica sulla verità”

“Comunque – continua Fantauzzi – le esplosive dichiarazioni degli intervistati non hanno chiarito nulla , anzi hanno contribuito a intorbidire le acque. Eva Henger ci ha messo quasi venti anni e mezzo per dirci che Moana non era morta in quel momento e nelle circostanze dichiarate, cose dette da noi da sempre, e non ha detto dove è stata tutto questo tempo. La segretaria di Schicchi conferma che Simone, il presunto figlio di Moana, poteva essere figlio di Baby Pozzi ( la sorella) ma non chiarisce chi era il padre e se è vero che il ragazzo era il frutto in rapporto incestuoso. Un sedicente agente segreto ( che noi abbiamo scoperto essere un insegnante di educazione fisica che vive in uno scantinato nei pressi di Porta Pia) ha rivelato che Moana sapeva del rapimento di Aldo Moro. Infine il giornalista che “sa tutto ed è addentro nei segreti di Moana” rivela di sana pianta quanto aveva pubblicato su un settimanale con le mie dichiarazioni.

MOANA:UN GIALLO TRA AMORI E MISTERI
Moana Pozzi, ufficialmente morta il 15 settembre del 1994, ottenne con altre persone un mutuo di due miliardi di lire dall’Istituto Fondiario di Roma, ben nove mesi dopo la morte dichiarata e mai documentata. Se Moana era effettivamente morta, chi andò a prendere un mutuo a suo nome? Chi si presentò nell’ufficio notarile a firmare la documentazione? Se per il Tribunale di Roma c’erano già gli eredi, perché non furono loro a firmare tutte le pratiche? E perché è così difficile dimostrare la morte della pornodiva, visto che i documenti al riguardo risultano sempre frammentari, contraddittori e chiaramente falsi? 

Di questo mistero e di tanti altri che continuano ad ammantare la scomparsa dell’attrice hard, ho sempre parlato, anche davanti ai giudici, quale Autore di “Moana, la spia nel letto del potere”, una biografia che riporta alla luce i troppi interrogativi sulla prematura scomparsa – a 33 anni – della donna. Nel libro e davanti ai giudici ho esibito una mole di documenti e di argomentazioni per smontare tutte le bugie, i dubbi e le falsità che sono state scritte e sostenute su Moana 

Tra l’altro, ho cercato di chiarire la delicata vicenda di Simone, il fratello-figlio-nipote che al Comune di Roma è stato registrato come Conforti, cognome poi mutato, con una corruzione-correzione presso gli uffici anagrafici, in Pozzi. Simone, fatto risultare come figlio dei genitori di Moana, quindi fratello della stessa, ha dichiarato addirittura di essere il figlio della diva, quando era chiaro che Moana non poteva avere figli. Attraverso ricostruzioni e testimonianze, ho dimostrato che potrebbe essere, invece, il nipote. 

Altri documenti: le visure camerali con le posizioni aperte presso la Camera di Commercio di Roma con le società di Moana e chiuse d’ufficio solo dopo le mie denunce nel 2005; le testimonianze del presunto marito Antonio de Ciesco, che affermava di essere stato a Lione dopo la morte della consorte per il ritiro concordato dell’urna con le ceneri (e proprio nei giorni in cui secondo certe ricostruzioni televisive si afferma sia avvenuta la cremazione), ma di non aver potuto prenderle perché non c’erano; le incongruenze fra tutte le testimonianze di medici, amici, parenti e tanti altri documenti che infittiscono nuovamente il mistero sulla morte di Moana. 

Il mio volume rimette profondamente in discussione gli esiti delle precedenti inchieste della magistratura, archiviate lasciando in piedi tutti gli stessi dubbi che avevano portato alla relativa apertura: malattia, cadavere mai visto, cremazione, urna cineraria, testamento, eredità e soprattutto i tanti episodi strani della sua vita. Moana spia, Moana collusa con i poteri occulti e con quelli mafiosi, il diario segreto con tutti i nomi degli amanti più famosi (un paio di presidenti del Consiglio, ministri e cardinali, un grande capitano d’industria e un segretario di Stato americano. Quasi l’intero mondo sportivo, cinematografico e televisivo italiano, con tanto di parcella e pagella …).

     Una Moana impossibile da chiarire, anche perché alla mia puntuale ricostruzione effettuata fa da contraltare la strategia deviante e fuorviante messa in atto dagli interessati.

Ho anche spiegato tutta la vicenda a cominciare dall“outing” di Antonio Di Ciesco: “Le rivelazioni ad orologeria fatte dal presunto marito di Moana Pozzi, come quelle delle persone vicine all’attrice scomparsa, infittiscono il mistero!”. 

Non convinto di quanto affermato da Di Ciesco che “sui giornali è tanto prolisso ma muto davanti ai giudici rimango perplesso su quanto dice il presunto marito:

Aldilà del contenuto delle sue dichiarazioni, c’è da osservare che egli non chiarisce alcuno dei dubbi finora sollevati, ma che, anzi, aprono scenari inquietanti di inaudita gravità.

In ordine al reato del quale si sarebbe macchiato di presunta eutanasia nei confronti di Moana sta ai giudici decidere, ma se così fosse sarebbe aberrante constatare che lo stesso presunto marito si accusi di omicidio su persona consenziente, dopo averne preso l’eredità.
Le “verità” della madre Giovannina Alloisio

Troppe azioni devianti e fuorvianti la verità su Moana. Cominciò la madre di Moana con le sue tesi di morte per tumore al fegato, di cremazione e di spargimento delle ceneri, salvo rimangiarsi poi questa ultima affermazione dicendo che le ceneri erano in un’urna al Cimitero di Lerma, loro paese di origine, per essere smentita poi dallo stesso sindaco della Città. Ci pensa poi Mauro Biuzzi, proclamatosi curatore testamentario quando invece era solo il procuratore della madre, ad innescare un’azione giudiziaria contro il di me definendo fantasiose ed interessate le mie ricerche con un esposto di circa ventotto pagine. I giudici aditi mi hanno prosciolto in istruttoria da tutte le accuse.

Anche la trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?” si mette di traverso per disorientare l’attenzione. Ovvero tira fuori alcuni documenti da Lione, peraltro frammentari, lacunosi ed incompleti (come se fossero di altra persona) e dichiara chiuso il caso.

Ci pensa Simone Pozzi, a febbraio 2006, fino ad allora considerato il fratello (del quale bisogna sempre chiarire come mai sia nato con il cognome Conforti), a proclamarsi il figlio, anche questa volta senza alcuna prova, a fuorviare le indagini e promettere grandi verità in un libro che poi, in effetti, invece non rivela nulla. 

La sua affermazione non trova riscontro nella realtà e trova smentite in chi Moana la conosceva bene. Pubblico e dimostro i tanti falsi sul ragazzo a partire dalla corruzione all’anagrafe di Roma per farlo passare Pozzi, quando invece era nato Conforti.

Stranamente lo stesso Papà di Moana afferma che effettivamente il ragazzo è figlio di Moana e che ha corrotto i funzionari del Comune di Roma per farlo passare come figlio dello stesso, ma non spiega tutti gli altri passaggi e soprattutto alcune voci “particolari” che circolano sulla vicenda, compresa la paternità stessa e non dice nemmeno che Moana non poteva avere figli (secondo la testimonianza di un’amica intima).

Proprio questo Alfredo Pozzi, ingegnere minerario e dalla moralità irreprensibile, potrebbe spiegare tanti di quei misteri e dubbi ancora irrisolti. Potrebbe spiegare le frasi dell’allora Parroco di Lerma che diceva “… Moana ha portato con sé tanti segreti inspiegabili… che si portava dietro da tanto tempo”. E proprio il padre di Moana potrebbe e dovrebbe spiegare perché ha accettato l’eredità di Moana, ancor prima che questa venisse dichiarata morta (come si evince dall’accettazione notarile dell’eredità presentata alla Pretura di Roma e sottoscritta presso un notaio di Genova il 7 settembre 94, quando invece Moana viene dichiarata morta il 15 settembre, sempre del 94). 

A parte l’aspetto morale di un padre che augura la morte alla figlia prima ancora che questa muoia è illegale un atto del genere, oppure il tutto può spiegarsi con un solo termine “la messinscena” che darebbe anche una spiegazione alla frase che sarebbe stata detta da Moana: “Mettetemi nel frigo prima dell’arrivo di mio padre”.

Infine arriva Antonio Di Ciesco, proclamatosi marito (facendo autenticare un atto matrimoniale di Las Vegas, dove generalmente ci si sposa per gioco), ad annunciare un libro di memorie ed anticipare che avrebbe operato l’eutanasia su Moana. Dopo l’annuncio fatto quasi dieci anni fa ancora aspettiamo la pubblicazione.

Una versione, quella di Di Ciesco, che fa acqua da tutte le parti.

A dare man forte al Di Ciesco ci pensa Riccardo Schicchi, qualche anno fa passato a miglior vita, che, come i compari delle “tre carte”, fa finta di contraddirlo nelle trasmissioni televisive per acclarare la tesi presenta anche una denuncia contro di lui.

Anche Schicchi raccontava alcune cose che sono tutte da verificare. 

Come la telefonata che gli avrebbe fatto Moana il giorno prima della scomparsa in cui gli chiedeva di organizzare per lei eventi e spettacoli. Come faceva Schicchi a farlo se Moana era legata da ben due anni con un contratto triennale blindato all’impresario Nicolino Matera, in esclusiva e con tanto di penale in caso di inadempienza?

Ultima, ma non ultima, Cicciolina. Anche lei, per lanciare il suo libro, arriva a dire che Moana non faceva mai il test hiv. Nel mio libro appare, invece, un certificato di analisi fatte a nome Moana presso la Bios di Roma. Che anche questo documento sia falso e fatto per altra persona, spacciatasi per Moana Pozzi? E poi che bisogno c’era di dare il nome specifico?

Una farsa vera e propria; sulla scena: un Marito (sposato per gioco a Las Vegas) e un manager impresario (ripudiato ben due anni prima della scomparsa) su uno scenario che sembra più teso ad una pubblicità.

Poi accenno pure di strani movimenti economici e finanziari a nome di Moana nei registri immobiliari di Roma come “atti tra vivi”.

“Per non parlare poi di alcuni aspetti molto strani, come la denuncia di smarrimento a nome di Moana dei documenti delle macchine due mesi dopo la scomparsa; l’accensione di un mutuo con l’Italfondiario nove mesi dopo la scomparsa; una società ancora in vita fino al 2005; gli strani movimenti economici e finanziari a nome di Moana registrati al Tribunale di Roma ufficio immobiliare fino al 2004; le incursioni presso l’anagrafe tributaria sul suo nome; la posizione ancora aperta in una società di smaltimento di scorie radioattive presso la Camera di commercio di Kiev e la società attiva a suo nome presso la Camera di Commercio di Roma fino al 2005” la Unlevered interprise.

C’è pure da chiarire il ruolo di Francois Bissuel, il noto infettivologo francese, che firmò il certificato di morte di Moana (immaginate voi il nostro Fernando Aiuti che firma certificati di morte per comuni mortali) e che abbandonò l’Ospedale di Lione poco dopo il caso di Moana per andare a dirigere il Centro di Sperimentazioni cliniche alle Antille (Guadeloupe) presso il Centro Ospedaliero Fleming di Saint  Martin. 

E poi, ultimo ma non ultimo, il percorso mistico e spirituale di Moana nel 1994, anno in cui è sparita. Nel mio libro “Moana: la spia nel letto del potere”, dopo aver ripercorso la vita ed illustrato i dubbi sulle dichiarazioni e certificazione di morte di Moana, la cui “documentazione è frammentaria, parziale e priva di conferme oggettive”, parla di “un percorso mistico religioso dell’ultimo periodo, antecedente la scomparsa, che potrebbe dare una spiegazione ed aprire un varco nel buio dei misteri e dubbi che circondano la fine della pornostar”.

Moana mistica

E scrivevo, citando fonti e documenti: “C’è un aspetto di Moana molto particolare, soprattutto nei mesi precedenti la scomparsa.

E’ un percorso quasi “mistico” e “spirituale” della pornostar che va dal “segreto” mai rivelato dal Parroco di Lerma Padre Giovanni Ferrando alla visita in India a Sri Santhy, da Sai Baba alla frequentazione assidua del Centro di Baba a Formello dove faceva incetta di libri del Maestro e di vibuti (terra-cenere usata nei riti); dalla visita al Tempio Taj Mahal 

( ritenuto una delle meraviglie del mondo eretto da un re per la sua 

cortigiana) alla lettura delle Confessioni di Sant’Agostino; dalla frequentazione di alcune chiese romane dove si confessava e comunicava spesso, alle frequentazioni di santoni e uomini di fede come il Cardinale Giordano arcivescovo di Napoli ed altri uomini importanti del Vaticano e per finire alle cure ed alle preghiere di Milingo che frequentò con insistenza nella primavera-estate del 94. 

Se il Cardinale Giordano dopo la “scomparsa” la domenica successiva dal pulpito della Cattedrale durante la cerimonia del miracolo di San Gennaro ne propone la santificazione, Mons. Milingo le aveva assicurato la guarigione dal male e le aveva auspicato un percorso mistico religioso diverso, disapprovando la sua condotta di vita invitandola a “cambiar vita” ed allontanarsi da quel mondo. 

Un invito che potrebbe essere stato preso alla lettera dalla Pornostar.

Un percorso dunque, molto particolare, che potrebbe spiegare la sua scomparsa ed essere stata, appunto, volontaria e che veramente darebbe finalmente una “spiegazione” ai dubbi e misteri che ormai da ventuno anni circondano la storia di Moana Pozzi e che attanaglia l’opinione pubblica. 

Autore: fantauzzipress

Giornalisti dalla nascita

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